Elezioni russe 2024: Putin e il dominio politico ininterrotto

Elezioni russe 2024: Putin e il dominio politico ininterrotto

Le elezioni presidenziali russe del 2024 hanno posto nuovamente Vladimir Putin al
centro dell’attenzione, candidato per il suo quinto mandato e favorito incontrastato
nonostante un’opposizione marginale e controversa. Questo scenario ha sollevato
interrogativi sulla genuinità del processo elettorale, con molti critici del regime esclusi
dalla competizione, incluso Boris Nadezhdin e Yekaterina Duntsova, noti per le loro
posizioni anti-invasione russa dell’Ucraina.

Procedura e trasparenza elettorale

Le elezioni in Russia sono ufficialmente democratiche, ma spesso criticate per la
mancanza di trasparenza e il controllo centrale. Un aspetto peculiare è emerso durante
le votazioni, con l’esposizione dei patrimoni personali dei candidati nei seggi elettorali,
un gesto apparentemente a favore della trasparenza, contrastato però dalla modalità
obsoleta di conteggio dei voti, spesso eseguito a mano nonostante il sistema digitale
disponibile.

Il trionfo annunciato di Putin

Come previsto, Putin ha ottenuto una straordinaria maggioranza (88%) secondo i
risultati preliminari, superando ogni record precedente. I cosiddetti “candidati
oppositori” hanno raccolto solo una minima percentuale di voti, confermando la
mancanza di una vera alternativa al leader russo. Questa elezione ha evidenziato una
chiara esclusione dei critici della politica estera russa in Ucraina, con tre candidati
rimasti, simbolicamente, favorevoli a tali politiche e soggetti a sanzioni internazionali.

  1. Nikolai Kharitonov, 75 anni, rappresentante del Partito Comunista Russo.
  2. Leonid Slutsky, 56 anni, leader del partito di estrema destra LDPR e coinvolto in
    scandali di molestie sessuali.
  3. Vladislav Davankov, 40 anni, esponente del partito “Nuovo popolo” e autore di
    norme contro la comunità LGBT+.

 

Proteste e dissenso

Nonostante il risultato prevedibile, le strade russe sono state animate da proteste anti-
regime, evidenziando un crescente dissenso interno. Il movimento ‘Mezzogiorno contro
Putin’, nato dalle idee di Navalny, ha attirato l’attenzione internazionale su questa
ondata di malcontento crescente.

Reazioni in Europa

L’Europa ha risposto con manifestazioni di dissenso fuori dalle ambasciate russe
durante il giorno delle elezioni, in un chiaro segno di disapprovazione verso il regime
russo. Queste proteste, dedicate anche alla memoria di Navalny, indicano una
crescente critica e una tensione politica sempre più marcata tra la Russia e l’Europa.

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