Iran post Raisi: cosa cambierà nel Medio Oriente?

Chi prende il timone?

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il suo ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian sono morti in un incidente in elicottero. No, non è l’inizio di una barzelletta, è tutto vero. Questa notizia ha scosso non solo l’Iran, ma anche il resto del mondo, lasciando tutti a chiedersi: “E adesso?”

Prima di tutto, ecco come funziona in Iran: se il presidente muore, il primo vicepresidente prende il comando. Quindi, benvenuto a Mohammad Mokhber, un ex ufficiale delle Guardie Rivoluzionarie, un altro fedelissimo di Khamenei. Mokhber avrà il compito di gestire il caos fino a quando non si terranno nuove elezioni, che dovrebbero avvenire entro 50 giorni. Facile, no?

Ma ecco il problema: Raisi era il candidato principale per succedere a Khamenei. Con lui fuori dai giochi, sembra che il figlio di Khamenei, Mojtaba, abbia una strada spianata verso il potere. Certo, questo potrebbe sembrare un po’ troppo nepotista, ma chi siamo noi per giudicare?

Reazioni Internazionali: chi festeggia e chi piange?

La morte di Raisi non arriva certo in un momento tranquillo. L’Iran è già nel bel mezzo di un sacco di grattacapi internazionali, dal programma nucleare alla guerra tra Israele e Hamas. E proprio quando pensi che la situazione non possa peggiorare, l’elicottero si schianta.

Israele, il solito sospettato numero uno, ha negato qualsiasi coinvolgimento. Ma sapete come vanno queste cose: le voci girano, le speculazioni crescono e le tensioni aumentano. Hamidreza Azizi, un esperto del German Institute for International and Security Affairs, ha avvertito che i nemici dell’Iran potrebbero cercare di sfruttare questa situazione. Insomma, occhio al prossimo episodio di questa telenovela geopolitica

Reazioni in casa: tra lutto e festeggiamenti

E gli iraniani? Beh, le reazioni sono state un mix di lacrime e fuochi d’artificio. La Guida Suprema ha proclamato cinque giorni di lutto, e i media di stato hanno mostrato immagini di preghiere e commemorazioni. Ma dall’altra parte, molti attivisti e oppositori hanno tirato fuori le bandiere e festeggiato. Masih Alinejad, un’attivista per i diritti delle donne, ha addirittura ribattezzato la giornata “Giornata mondiale dell’elicottero!”

Futuro Politico

Secondo Ian Bremmer, il capo di Eurasia Group, la morte di Raisi potrebbe non essere così devastante per il governo iraniano. Dopotutto, il vero potere sta nelle mani di Khamenei e del Consiglio dei Guardiani. Ma con Raisi fuori gioco, le lotte di potere all’interno del regime potrebbero intensificarsi. Prepariamoci a vedere chi emergerà come nuovo capo e se ci sarà davvero un cambiamento di rotta.

E ora?

Quindi, cosa succede adesso? L’Iran navigherà in acque tumultuose, mentre il mondo osserva. Gli alleati dell’Iran, come Russia e Cina, stanno inviando messaggi di condoglianze, mentre le potenze occidentali tengono gli occhi ben aperti su possibili cambiamenti nelle politiche iraniane. Una cosa è certa: la stabilità della regione dipende da chi prenderà il timone e da come il regime saprà gestire questo momento di crisi.

Restate sintonizzati, perché questa storia è tutt’altro che finita. E chissà, magari il prossimo episodio sarà ancora più esplosivo.

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